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VISIONI DAL NORD. Pittura estone dalla collezione Enn Kunila, 1910-1940

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“L’arte è per noi l’unica via di salvezza, perché nei momenti in cui l’anima è colma della sofferenza eterna della vita, rende possibile ciò che la vita non sa darci […], nell’arte si può trovare la pace”
Konrad Mägi

Grande successo della mostra “Visioni dal Nord. Pittura estone dalla collezione Enn Kunila, 1910-1940”, inaugurata il 4 marzo presso il Museo Novecento di Firenze. La mostra offre l’occasione di esplorare l’arte del primo Novecento estone, quando il Paese, attraverso la Prima Guerra Mondiale, si libererà del giogo zarista per acquisire la propria – breve – indipendenza.
Questo periodo vide fermenti non solo dal punto di vista storico ma anche artistico, con l’affermazione di una corrente locale di modernismo classico che seppe distinguersi, con uno stile ed un vocabolario del tutto particolari, dall’arte sviluppatesi nel resto di Europa nello stesso periodo.
La mostra dedica una sezione specifica a Konrad Mägi (1878-1925), considerato il più importante pittore estone di quel periodo. Fondatore di Pallas, la prima scuola d’arte estone, Mägi visse una gioventù travagliata che lo spinse a terminare precocemente gli studi ed emigrare per lavoro. E’ nell’arte che egli trovò non solo una fonte di sostentamento ma anche uno sfogo alle proprie passioni interiori e alle molteplici tensioni accumulate nella propria vita. Tornato in Estonia ormai maturo, egli dipinse la natura austera del luogo, rappresentandola in modo non realistico attraverso “schiaffi di colore” e traducendola con immagini rigogliose e ipnotiche, dal temperamento moderno. Sarà di particolare rilievo per l’ultima parte della produzione artistica di Mägi il viaggio che egli svolse in Italia – tra Roma, Capri e Venezia – nel 1921-1922. Rapito dalle bellezze artistiche e naturali del Bel Paese, il pittore estone vedrà la propria percezione caricarsi di elementi mistici e misteriosi che riverserà non solo nelle rappresentazioni dei paesaggi italiani, ma anche di quelli estoni.
Le opere esposte appartengono alla collezione privata del mecenate estone Enn Kunila.

Photo credits: Museo Novecento